Palkónagló: il fondoschiena in pannolino cade sul pavimento

Palkónagló: il fondoschiena in pannolino cade sul pavimento
Palkónagló: il fondoschiena in pannolino cade sul pavimento
Anonim
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Devo ammettere che la vita dei bambini non è facile. È pieno di difficoltà e svolte inaspettate. Chi pensa che dopo che Palkó si rimetterà in piedi ci sarà un periodo di riposo, possiamo asciugarci la fronte con sollievo e riprendere fiato per un po' si sbaglia. Beh no. Perché solo poche settimane fa, per la prima volta nella sua vita, forse più per caso che consapevolmente, Palkó si è alzato in piedi da solo, e la nuova eccitazione è già arrivata. Poiché Palkó trova sempre e ovunque un appiglio, con il quale combatte freddamente fino a una posizione eretta, poi si limita a stare in piedi, in piedi, sbuffando eroicamente o agendo come se non ci fosse nulla di sbagliato nel mondo, ora ha proprio una cosa del genere, poteva stare in piedi, ma poi si stanca, stanca, la grande fiducia in se stessi scompare, e il piccolo sorridente, in piedi vittorioso, inizia a provare - sedendosi.

E questo assomiglia a questo: le ginocchia entrano, la testa scende, il bersaglio è dentro, il fondo si avvicina con cautela al pavimento, ma nel frattempo la mano è ancora stretta, si piega, si abbassa, ma invano, le braccia sono deboli, il terreno si avvicina solo in minima parte, tentativo di atterraggio sospeso. Il visino di Palkó è un po' disperato, ma non si arrende, ricomincia, e cos' altro può fare, non può stare qui fino al tramonto, dai, riproviamo.

Tieniti forte, le ginocchia si piegano, guardiamo in basso, lasciamo andare, lasciamo andare quell'ingombrante sedere in pannolino, il braccio si allunga, si allunga, si allunga e poi indietro. Wow, cosa sta per succedere, leggo dagli occhi azzurri mentre sto lì, a ridere in silenzio sulla soglia - perché chi se ne frega della stufa sfrigolante in questo momento - e Palkó si guarda intorno preoccupato, poi si rannicchia di nuovo. Le nocche tremano, il braccio si allunga, il pavimento si avvicina, si abbassa, si abbassa, la mano scivola, poi improvvisamente puf! Palkó atterra, un po' sacrificandosi, perché l'arrivo non è stato indolore, lo vedo sul suo visino, ma apprezzo che sia così indipendente, perché ovviamente non lo è sempre. Se, ad esempio, Palkó è in piedi in cucina, sulle piastrelle, e di solito sta lì, poiché anche sua madre è lì in piedi, dopo alcuni rapidi tentativi grida aiuto, fino a dieci volte al giorno. da qualche parte, con una probabilità del settanta per cento, in un posto dove non osa sedersi da solo, ma non sa nemmeno come fare.

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Perché a Palkó non piace correre rischi, ha imparato dove il pavimento è duro e dove è più duro, e conosce già molto bene le diverse forme di caduta, dal momento che si siede, si inginocchia, si alza in piedi, cade all'indietro dieci volte al giorno, gli cade il naso, scivola. Anche se sono costantemente sulle sue tracce, riesco a prenderlo solo nei casi più rari, perché Palkó è diventato un ragazzo feroce e veloce che ha scoperto il controllo dell' altezza e si diverte felicemente nella nuova dimensione.

Quindi, quando sta urlando con una bocca non sanguinolenta, mentre io gli frugo freneticamente tra le gengive in cerca di denti rotti, si appende fino alla vita nel water, grattandosi allegramente le macchie di cacca, o prende la cornice dal ripiano e con il mezzo bicchiere la fa cadere a terra. Si sporge dalla culla e pulisce con pochi movimenti il comodino del padre, mi fa cadere la tazza di mano, magari tira via la tovaglia dal tavolo, o spegne con cura il computer, e poi, dopo dieci secondi di shock causato da l'improvviso oscuramento del monitor, suo padre, che attualmente sta lavorando assorto, corre per l'appartamento come una furia, chiedendosi dove questo bambino l'abbia imparato e cosa accadrà ora al suo lavoro perduto. Bene, tesoro, questo bambino non può farci niente per il fatto che non mi hai salvato mezz'ora fa, sto cercando di proteggere Palkó, che nello stato di "questo bambino" è in piedi accanto alla sedia e si rallegra per il piccolo sconvolgimento che ha causato. Poi inizia a sedersi, dico a suo padre di prestare attenzione, guardare laggiù, ed entrambi ridiamo, perché Palkó si allunga e si accovaccia e si dispera, si allunga, si accovaccia e calpesta, si allunga, si accovaccia, si accovaccia, si accovaccia, fa sbuffi e teste per la cucina ci sono i pulsanti del forno, e io gli vado dietro, sorridendo, perché non puoi essere arrabbiato con lui, perché così com'è, è semplicemente adorabile.

Panzej

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